Photo And Aditing By Ivan Zambelli Aka ]IvaNavI[ – Blu Monster – May 10 2019 – Hc Venice Festival –
Quest’articoletto sarà molto breve…non come il recente (dove lo affermavo), manco pu cazz che l’ho rispettato o lo fatto però!
Quando ho intravisto la luce, quelle volte di premorte, quelle volte quando collassavo per le sostanze, quelle volte che prendevo attacchi di nevrosi acute…lì, ho visto…lì ho capito da dove dovevo partire, per poi proceder nell’operato. Quì, ora sarà diverso e non m’importa del resto, ma nel contempo, dovrò portar avanti il baricentro…il danno, che m’ha creato… …Seriamente, se anche nel mentre lo scrivo, tutto questo verrà frainteso…fintamente interpretato o al peggior dei casi allontanato! Hahahaha…dai basta…non bloccate il grido che ho dentro…non voglio inumarlo all’obitorio e nemmeno per partito preso…lo lascio… IvaNavI
Che dirvi su questo altalenante e costante volatile vissuto, ancor da vivere…magari quello di non esser ancor arrivato, e non solo al cambio di forma o al guarir dalla malattia congenita che m’han regalato i geni del fisico mondo, quello che mi sveglia ogni giorno, dove nell’aprir gli occhi potrei trovar un machete pronto a tagliarmi il teschio e separando per sempre la mente dal corpo…oppur in quel tutto e per il tutto in cui ho sognato, di quel mondo bellissimo che m’ero immaginato, clonato in ogni anfratto neuro-pratico, ma ridotto dall’Uomo, in una sorta di formale cancrena…non vi dirò altro a riguardo…
Leggetevi queste righe sottostanti e poi aprite la mente perchè vi scriverò una sorte di sceneggiatura filmica, partorita dal medesimo che vi rompe le palle con ste pubblicazioni (ai più incomprensibili…ai meno inarrivabili…e agli altri, che per caso li leggeranno e studieranno…e che manco ve conosco, và tutto questo…hahaha)…
In questi giorni o settimane ho fatto vari sogni, ma non li ho scritti (come facevo quando avevo il cosiddetto lavoro “vero, serio“, che per esperimento e rottura di coglioni, ma anche per compimento di messaggi sottili ed astrali a connubio con presenze paranormali, che mi dicevano d’allontanarmi dal putridume Umano odierno, lasciandole ad imputridir nel passato…).
Mio amico fedele che mi stai sempre vicino, dove sei ora, dov’è andato a finir il tuo viver bello, fresco, leggiadro e senza limiti??? Mia amica dolce, ma tagliente ed aspra, se presa la sua parte interiore, quella modificata…dove sei finita e cosa stai facendo in quei posti?? Mio amato e sparviero ragazzo, che m’odi per motivi di concettuale verità, di svelato realismo…non seguir i lor signori, le finzioni! Mia amata, che ormai sei una porta aerei da quanti cazzi hai preso nella tua brevissima vita, da sovversiva(?)…ancora ignori e ti droghi?! IvaNavI
Ora veniamo al racconto (all’interno ci saran similitudini con il mondo conosciuto e tutto quello scritto è frutto, in minima parte, di fantasia, ma nella stragrande maggioranza, da sogni fatti recentemente, miscelati e sovrapposti l’un con l’altra):
Ero sui colli dell’alto piano argentino meridionale a qualche decina di chilometri a Sud da “Rio Gallegos“, a confine col Cile, immerso in quei luoghi di similitudini lunari (lo han fatto li l’allunaggio?)…laghi, con acqua di color zaffiro/turchese/lapislazzulo, impareggiabili, indescrivibili, ma dove in verità, è quell’antica fonte vulcanica ad aver modellato quasi tutto…(solo in un secondo momento son venuto a sapere che ero in un parco nazionale denominato “Pali-Aike“)…ero precisamente verso Ovest del “Monte Aymond” (seguendo la mappa globo)…solo e con pochi viveri…m’ero accampato in un fendente d’una cresta e mi stavo rilassando un pò. Ero giunto fin là per casualità (lo sappiamo che non esiste…vero…), per confort personale e per sfuggire dalla massa retrograda e ignorante… Dopo settimane che non vedevo più nessuno, m’ero abituato a viver così, m’ero adattato ai ritmi; senza orologi, senza comodità, senza suoni e controllori; solo la terra, il cielo e il vento e chiaramente le creature che vi ci vivevano sopra, sotto ed intorno. M’ero fermato, anche perchè volevo costruir un riparo, dato che il tempo stava volgendo alla stagione fredda e tanto che ero lì, tentar pure di cercar e trovar dei metodi per sopravvivere in qui terreni aspri, umidi, freddi e poco ospitali (ero in Patagonia, ma non lo sapevo), pur non avendo niente, continuavo a cercar un posto abbastanza sotto terra, logicamente dov’era più caldo…aiutandomi con piccoli cocci di pietra che trovavo sul suolo, tipo, simili ad un materiale basaltico (per picchettarci la roccia friabile che si poteva osservare in certi cunicoli, piccoli o ipoteticamente, medio profondi…erano dei cocci o lame molto resistenti, tanto che mi feci dei coltelli, inizialmente e poi delle sorti di cesoie, per spuntarmi le unghie e a volte i capelli e la barba). Dopo altri giorni di scavi, riesco nel compito, trovando il rifugio adatto, ma l’unico problema era quello dell’acqua…non ce ne era la minima traccia, seppur il posto era sotterraneo e di media grandezza e credo, che la temperatura s’aggirasse intorno ai 20° C costanti…a volte pure maggiore, ma non si riusciva a respirare e ci si tossiva se ci si spingeva più in basso. Per arrivarci, si doveva far un tragitto di mezzoretta scarsa, tramite la prima bocca delle 3 che avevo scoperto… Queste altre 2 erano molto impervie: la prima era in verticale, a mò de cammino o silos, però molto lunga (forse centinaia di metri, sia in sù che in giù ed era assai stretta…), la seconda invece, era avvolta da uno strano liquido gelatinoso, che emulsionava dalla stessa roccia, molto curioso…tipo calcare…ma era di colore verdognolo e violetto ed emanava esalazioni d’odor un pò acido, tossico…tipo zolfo e simili (mi girava la testa quando m’avvicinavo a quel cunicolo…)! Grosso modo, a spanne e pure belle larghe, dovevo esser almeno a 200 metri (il silos o buco verticale) o al massimo a 400 metri sotto il livello del mare (proprio in quel cunicolo strano e puzzolente), indi per forza d’abitudine, da dove stavo come accampamento, sicuramente e almeno per 100 metri ero sotto terra, dato che l’uscita, era posta a circa 300 metri sopra. Dopo diversi giorni passati a centellinare il cibo restante e a cercare fonti di rifocillamento nuovo, trovai delle alghe abbastanza buone per resistere alle giornate fredde, in un’assoluta isolazione (in realtà, erano vicine a quel cunicolo nauseante e tossico, penso fungessero da catalizzatori per le tossine, ma che in realtà scoprii dopo un pò, che se le si mettevano su delle rocce circostanti al cunicolo d’entrata al campo base esterno, si seccavano rapidamente, rilasciando tutte le tossine, sia al buio, che con la luce), in pratica erano come carne secca, solo con una miriadi di sali e oligominerali ottimi…il brutto era, che non ce ne erano tante e perciò dovevo ripiegar su altre cose! Più avanti, scoprii d’aver punture sui piedi, causate da piccoli, ma non troppo fastidiosi insetti. A quel punto escogitai vari stratagemmi per recuperarne qualcuno e ce la feci (non erano grandi, simili a delle blatte, ma con la differenza che erano molto proteici e più gustosi). Sapevo che mangiarne troppi mi poteva intossicare, perciò ne mangiavo pochi, soprattutto quando era caldo, in pratica, solo quando m’aggiravo all’esterno (in mezzo ai freddi venti dei lunghi mesi invernali).
Passarono i mesi e mi adattai modestamente, senza cacciare animali medi o grossi (anche perchè non ce ne erano), mantenendo l’alimentazione e la veglia/sonno in un equilibrio quasi eccentrico, statico, senza troppi cambiamenti…e funzionava, perchè non m’ammalavo mai, e se avessi preso freddo mi sarei messo a meditare, completamente immobile, proprio vicino al cunicolo verticale (lì cera una sorta d’energia enorme, fortissima, ignaro nel saper la sua origine o da dove venisse generata veramente e cosa fosse in realtà?).
Un giorno qualsiasi, quando il gelo se ne andò quasi del tutto, udii dei gridi arrivar dalle pianure sottostanti al monte…erano 2 persone! Una rimase ferma sotto (una donna), mentre l’altra (un uomo), continuò a procedere nella mia direzione. Allarmato per questo strepitoso evento, pensai di chiudere il cunicolo con un modesto terriccio e pietre di diverso diametro e pensai che se fossi capitato nel suo raggio della sua vista, mi sarei finto come superstite, raccontando poi la solita favoletta. Cosa che capitò puntualmente! (chissà quanti fanno queste avventure e poi…)… Vedendomi da qualche centinaio di metri, m’urlò di non muovermi e stetti ad aspettarlo, fingendo di crepar dal freddo! Però, cera qualcosa di famigliare in lui!? Era una voce che conoscevo… In realtà, arrivato a 100 metri o poco più, alla mia stessa quota, notai che era un carissimo amico; “Michele” detto “Mastêla“!
Piccola parentesi del racconto: questo è un elemento che negli ultimi anni, per brevi periodi dell’anno, mi capita di sognare, e con lui faccio sempre cose molto laboriose e strampalate al contempo…preciso pure che ci conosciamo da circa 30 anni e c’ho lavorato con lui almeno per 6 anni della mia vita (solamente fabbrica)…chiudo nel dirvi pure, che in un periodo relativamente recente m’aveva invitato ad andar con lui in Argentina (2009/2010), per fattori artistici e musicali (come lavoro), ma che poi si son rivelati fantasmagorici e poco realistici (il bello per lui, era che me lo diceva perchè sapeva i miei punti deboli, mi pigliava per il culo apertamente e fondamentalmente, perchè sapeva che era un mio sogno che inseguivo da molto tempo…bello stronzo vero…)…e tutt’ora siam ancor buoni conoscenti e ci troviamo a volte in giro…PS: lo chiamano Mastêla perchè beve molto! Continuiamo…
Non mi riconobbe subito, ma solo dopo pochi minuti, dato che ero enormemente ed esteticamente cambiato. Fingendo un pò, arrivammo nella bassa, sull’alto paino…e lì riconobbi immediatamente e a distanza maggiore, la “Iva“! Era lei senza ombra di dubbio, solamente che era senza tatuaggi ed era vestita…
Altra parentesi obbligatoria: impressionante come potesse succeder tutto in un lasso di tempo, come la realtà si infonda con il sogno e che questo racconto che stò creando, si plasmi sui sogni fatti nella prima metà del mese del Gennaio 2023! Sorprendente anche per me che lo stò scrivendo! La Iva è un’entità sia strana che normale; strana perchè da tatuatrice e cultrice della cultura rave party e appassionata d’esoterismo e forme tribali, Musicista, mezza Nigeriana e mezza di Bassano del Grappa, trovarla con Michele in mezzo al deserto fresco/freddo della Patagonia Argentina, era qualcosa di paradossale… – in primo luogo; che cazzo centrano l’un con l’altra? – come secondo, perchè erano giunti fin a quel punto, proprio su quella montagna…(forse perchè la Iva era attratta dagli Spiriti immondi che impestavano quelle lande desolate e aride?…o anche perchè avrà accettato di farsi carico del viaggio con Miky perchè gli aveva pagato tutto?…o magari perchè, per me, son due perni importanti e per questo li ho fatti trovare?)???…boooo… Con la Iva poi, non ho più comunicazioni dall’Agosto scorso, dal “Brintaal Fest“, che m’ha lasciato a piedi senza dirmelo…mah! Alla faccia della ragazza positive…beh forse è meglio così…ognuno ha le proprie strade da seguire e spero (anzi lo sò per certo) che l’ha trovato il suo stimolo e lo stà pure gestendo bene…non sò se ci troveremo in futuro, dato che lei ora è a Manchester! Continuiamo…
Lei mi riconobbe quasi da subito e non fu contenta nel vedermi…
Il tragitto fin alla prima città verso Nord è stato veramente brutto, giunti lì stemmo un paio di notti in un B&B, tanto per farmi sistemare n’attimo… Partimmo e raggiungemmo il Portogallo, arrivando a Porto. Da lì le nostre strade si separarono…ma c’è un ma…grosso come lo stesso universo!
In quel lasso di ore che stammo in quella città, Michele, mi disse d’andarmene in malora perchè pensava che io fossi cambiato profondamente e mi consigliò di lasciarlo, mentre la Iva non mi disse nulla, come se sapesse a cosa s’andava incontro. Miky non lo avevo mai visto così surriscaldato per questa cosa e di preciso, mi disse che potevo anche tornar da solo in Italia, perchè lui non voleva più saperne di me (non ho mai capito del perchè lo volesse e del perchè sè l’era presa così a morte con me…forse per gelosia, forse perchè nel sogno, era lui l’Anima in pena e non la Iva, o forse perchè ero cambiato a tal punto che non mi riconosceva più e perciò, dato il conoscersi intimamente, mi voleva allontanare per semplice dolore…???)… Fatto stà che in quella stanza d’albergo mi disse di seguir quello che più sentivo e con amicizia fraterna e calma fredda, mi disse; “noi abbiamo finito i rapporti“…(l’esatto contrario che nella realtà)… Iva d’altro canto stava subendo, ma con voce flebile (lei è baritonale e ha una voce quasi da uomo), disse; “Se vuoi facciamo il viaggio insieme dato che anche io devo tornar in Italia…!?“
Fermo il mondo e ad un tratto, tutto mutò!!!
Ero con lei all’interno d’1 caseificio settantiniano, scialbo e cupo, freddo, per tossici e scarti cronici…lei era divertente come non mai e mi diceva sempre di prender la vita così (lo ripeteva talmente tante volte che ci stavo credendo!)… Era così solare, ma al contempo così tenebrosa, nelle movenze, negli stessi pensieri, che non la conobbi più (come Miky diceva di me, nella sequenza precedente…)… Passevamo da una stanza all’altra come fossimo dentro ad uno un videogioco, ed era abbastanza divertente, salvo che ogni volta ero sempre più stanco e più svuotato, mentre lei era sempre più eccitata e raggiante…cazzo(!)…mi stava uccidendo! Cercavo di scappargli, ma era impossibile, ma dovevo farlo(!)…cercavo di svegliarmi (come sul film di Nigthmare), e ce la facevo, ma ogni volta tornavo all’interno dell’edificio (mi risucchiava!), facendo sempre cose più estenuanti…sempre più debole…al che, quando mi svegliavo, tossivo (…e non stò scherzando!)…alla faccia dei rapporti tossici (dove ci si vede, “forse“), ma qui il rapporto fisico non cera (ho smesso di fumare il 23 di Dicembre e d’allora mi son capitati dei giorni che “lei“, m’entrava quando cazzo voleva, anche se non centrava con il sogno designato da me medesimo, distruggendomi ogni rapporto con l’Etere)…una cosa assurda e a dir poco inquietante! Ora che lo scrivo, stò realizzando che il rapporto da parte sua, era veramente bello, ma purtroppo è giunto al termine, è finito, e son convinto che questo era lo scotto da pagare, che lei stessa m’ha fatto pagare(!)…quella volta, quella sera, che gli ho detto che non era la mia ragazza…e poi l’ho lasciata pure da sola…e in fondo è colpa mia…hahaha…rido, perchè in realtà non potrà mai avvenire questa divisione…perchè sò che tra noi, già prima di incontrarci, ci conoscevamo, nel profondo intimo, nell’iper-tronico ed in iper-sollecitazione emozionale e le cose, che non iniziano, non finiranno mai (finiscon “forse“, se si muore, se non si è muniti d’Anima…).
Chiudo l’articolo con questo inquietante e massivo suono composto da: “I, of the Trees And Wind“…non aggiungo dell’altro…salvo che i pezzi saran tutti Saggi Poetici (SP), salvo il terzo, che sarà una Poesia Pazza (PP)…
Come chiusura vi dono l’ultimo concetto: L’Umanità è distaccata da qualche anno dalla tecnologia (non c’è più il cervello meccanico, generalizzando), quest’ultima, è indipendente…ora, l’Umanità sarà più libera, ma l’intelligenza artificiale sarà la nuova società…a voi la scelta, se restare così o usarla in modalità atavicamente primitiva o cestinarla!
Conobbi onniscienze fugaci, in quelle parole
Come esser sotto una cascata di sapienze
Collimando, con l’ardente…l’Amore
Colpir…il mio teschio assente
Cadendo a capofitto nelle ere
…..
L’urlo che conobbi, era il mio riflesso, in quel tempo lontano
All’interno delle rocce calde e tossiche…pieno di pentimento.
Mai indietreggiando sui propri passi…seguendo l’opaco ricordo
Come fosse guida, per un balordo…bizzarro azzardo, che m’ha determinato
Donandomi all’ignoto vestibolo, come operaio sottomesso…piangendo ed urlando(!)
…..
Le sottili usanze, perdersi nel tempo
Le sofisticate sommosse, uccise dall’io
Le cupidigie, svelarsi al sol batter del dito
Le sorelle, che non mi vedono…non mi sentono
Le leggi della foresta…le seguo…anche da lontano
…..
Lacrime, per un amico perduto / L’orizzonte è stravolto!
Risa, per omaggiato pentimento / Il ricordo dev’esser rimosso
Bislacco, l’incatenamento del piacer fatto / Non ci sarò mai più per loro!
Il fuoco, lo creo sempre con il mio Cuore trafitto / Ho voglia di sentirlo urlar di nuovo
Bruciando, sotto il terreno… / Mangiando tutto quanto il proprio corpo…mutandolo…evolvendolo…
Il primo atto, è quel di soffrir per una non volontà
Per veder quel che ci sarà di buono in questa futura vita.
In rare e sempre più distaccate socialità…seppur per vanità
Ci s’abbracci, ci s’aiuti…non sarà più com’allora…quella complicità
…..
Il secondo atto, è quella tristezza perenne…ancor respira
Per un omaggio di regalo non voluto…là resterà
In quel lato dimenticato…nella casa deserta
Con poche cose di valor…sol accidia
…..
Il terzo atto, è l’esser che donerà
Per un Mistico concetto morirà
Innocuo…com’1a biscia morta
Ci girerà intorno all’impazzata
…..
Il quarto atto, sarà uccider la vita
Per un misero tornaconto di vitalità
Ingiurioso e pieno di spocchiosa credulità
Colma, ancor di quell’invidia…e tracotante cecità!
Chi mi dirà il contrario di quel che affermo, non lo calcolerò!
Chi mi bloccherà in quel momento, vorrà fermar il mio cammino!
Chi suonerà ancor in un luogo affollato, sarà per me, un sopra-vissuto(.)
Ma nessun al mondo potrà dirmi cosa possa far per rimediar al suo pensiero
Nemmen a quel collaborativo sudditismo…son il Mago e tu non 6 nessuno…
Son su d’1 altro strato di vissuto…livello di conoscenza unico…mica smascello
Mica schizzo, perchè me rode er culo…mica per incantesimo, seguo quel messaggio(!)
Non son più un soldato, 1 mercenario…ma te ci credi, che 6 diventato un perfetto sconosciuto!?
Voi tutti, dobbiate far ecumene per questo!
Voi, non badiate più a nessuno!
Voi vi siete persi, là in fondo
Voi, non avete il dono.
Mi domandano quasi sempre di cosa sarà del futuro Umano
Ed io, rispondo con il silenzio…con occhio clinico e cinico…con capo chino(…)
Che anche se lo conosceste, cosa fareste per cambiarlo…quale impotenza scegliereste per non affrontarlo
Oppur, per cosa sareste pronti a sacrificar, per quella virtù…quella salvezza, che altro non è che un Atavico Odio(????!)
…..
Odio, per chi v’ha tradito
Odio, per chi v’ha scelto
Odio, per chi v’ha fatto
Odio, per quel centro
…..
Schiacciate il prossimo passo, in quel lato di Mondo
E non guardiate in faccia nessuno…non vale il gioco(!)
E’ tutto organizzato e prossimo al declino…seppellito dall’Inferno
Lo stesso vostro, criterioso, espeller quel solito giudizio…di riflesso(!)
…..
Son all’interno di qualcosa che è più grande di tutto ciò
E non potrò più dirvelo…e voi, mi cercherete…mi penserete…o mi avrete già ucciso!???
Sò che tutto si trasforma…ma sò che il niente dei vostri quesiti, non risolverà nulla, del vostro operato futuro
Perchè giacereste ancor all’interno delle macchinazioni…di quei soliti vizi…i solitari indugi, d’1 collaborazionismo gretto(!)
…..
Son lo stesso Odio che è dentro un albero
Son quello stesso Odio, che giace sotto quel masso
Son lo stesso Odio, che è stato generato dal messaggio mediatico
Son quell’Odio uniformato…mai liberato dal deliberato libero e finto arbitrio!
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