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Immagine del redattoreJury Potcenko

Manipolazione mentale settaria!

Aggiornamento: 24 gen 2022

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Su questo articolo voglio illustrare quanto ho indagato e praticato fin da bimbo, nonostante i miss credenti adulti, così detti psicologi, psichiatri, sociologi, istruttori e i peggio, i tecnici di cattedra che usano i fondi dei contribuenti per i loro esperimenti…scusate se non son nato in un posto diverso da quello in cui son vissuto, senza soldi al di fuori dei circoli collegiali o cosi dette amicizie coi soldoni, così butta e così sono! Dicevo, ho soprattutto praticato, prima, per poi aver conferma dal vissuto i risultati da me svolti direttamente su certi soggetti (senza l’aiuto di nessuno, solo di me stesso) e oltremodo per trarre conferma della vastità del laborio psicologico indotto che ho causato (positivo/negativo), con conseguente esame di coscienza primario prima di agire sul campo stesso e di un pizzico di fortuna astrale, diciamo, che è la parte più difficile, dato che è sommata alle energie cosmiche in tutta la sua interezza. Per me è molto importante esprimerlo ora su questo blog/sito! Da principio; sono stato direttamente messo in causa dal mio personale voler sperimentare in modo Olistico (Psicologia Biologica) e prettamente autodidatta le cose riferite qui sotto, sapete, non ero nemmeno a conoscenza di tutto ciò perchè all’epoca, quando avevo solo 15 anni lo praticavo, ma senza rilegarmi in sette o maffiette collettive e d’ultim ordine. In primis sperimentando in modalità involontaria e istintiva tutto questo insieme di dialettiche teoriche e psicologiche (è una cosa innata in tutti noi, ed io l’avevo capita fin da bimbo), che mi ha portato a vedere dei connotati multipli e infinitamente interessanti delle menti in questione… che pur essendo molto giovani, ammirandomi e vedendomi come un alternativa al sistema mondano, classico clichè, diversamente divertente, m’anno seguito di getto (es. un cantante famoso o una star della TV che alimenta il sottofondo energetico mediatico attivando di conseguenza attrazione dall’epicentro, prima di arrivare al grande pubblico, qualsiasi pubblico, catturando per fine stesso l’attenzione delle menti  sottoposte a tale bombardamento). Pensando in modo singolare, era come se fossi stato una specie di Guru che creava interlazioni con le energie invisibili (spirituali/frequenziali) elaborandole direttamente ed istantaneamente sui soggetti o direttamente esplicando in modo conscio, la realtà sugli stessi…(la cosiddetta incoscienza secondo i sistemi odierni), dove il risultato è prettamente singolare e non abbordabile ad un sistema come tale, come questo impostoci, appunto. Lo faccio ancora, ma mi son spostato su altri lidi e diciamocelo, manco si potrebbe far capire tutto ciò, se non lo si pratica prima di averne conferma diretta solamente da dei libri di testo universitari, come ho fatto IO!… Son cresciuto e son passati più di due decenni…tutto ciò è durato ben 22 anni o giù di lì…hè he…ed è finito perchè a loro volta i soggetti son arrivati all’età adulta, ovviamente, progredendo la loro vita! La comunicazione della manipolazione settaria o globale è da sempre radicata nell’umano, l’umano stesso è malleabile quanto argilla bagnata e per questo sapendo a monte certe cose, che in realtà la scienza non riesce ancora ad accettare o dimostrare nella pratica, l’ho provato a fare! (che per paura l’opinione pubblica abbia libero accesso a tutto, perdendo così il primato nell’essere con poteri superiori ed oscuri, contrario alla stessa evoluzione sistemica in atto da secoli). Il sistema ci controlla…il sistema siamo noi medesimi, e noi medesimi siamo i fautori del prossimo futuro, dei personali autocontrolli. Tanti non sanno capire nemmeno il presente e non sentono il proprio corpo/fluido energetico che non colgono o collocano quant(d)o c’è da lavorare per far andare avanti meglio le cose…pensando veramente al futuro, evitando di perdersi nelle strutture che li manipolano per tutta la loro permanenza su sta terra/vita terrena di terza/quarta densità evoluzionistica. Tante volte mi chiedo del perchè molte persone non abbiano la forza per superare i propri demoni, nel proprio, farseli propri, oppure le proprie avarie emotive o le così dette problematiche mondane, generando ulteriori danni emotivi, mentali, divenendo poi fisici, cronici copiandoli dentro la struttura sociale o politica (digressione funzionale), dove se non le segui sei anormale, alieno, diverso, jettandoti, buttandoti nel dimenticatoio, bollandoti come scemo o pazzo o fuori norma. Tutto ciò per me è pura follia illusoria e di solito mi faccio sempre una risata sopra, non alimentando nemmeno l’energia dello stesso pensiero, se mi capita, magari, skippo e vado oltre…o rimango zitto, facendo scudo e filtrando per bene quelle energie sfiorate.

A questo vi metto un link dove potreste vedere cosa ha fatto il comunismo a differenza di altre strutture dittatoriali negli ultimi cento anni o poco più:


Siamo biologici e tali rimarremo fin quanto e quando non riusciremo a superare le porte della stessa percezione individuale. I sensori che agiscono nella sfera invisibile, d’ogni sorta siano, ci alimentano 24H intingendoli nella nostra modalità vitale, nel loro equilibrio, nella loro sanità mentale, magari sfociandola su rapporti negativi e degenerativi, apatici…nel peggior dei casi, dove ci si ammazza! Se ne vede di merda in giro! Invece, potendo partire da ora nel saltar di livello, vivendo nella pace da subito, non la pace odiernamente chiamata democrazia moderna istituzionalizzata e fallimentare già a monte!… Tutto questo per un controllo capillare portato a creare un individuo che esegua meccanicamente gli ordini dettati, alla perfezione…dopo aver ricevuto molte umiliazioni o dopo aver fatto dei lavori non molto sani, si spera di sopravvivere con un misero compenso pensionistico! Non so voi (?), ma io non ci ho mai creduto anche se all’inizio mi sembrava allettante, poi divorziando… Semplicemente non faceva per mè e per quello che avevo capito nella forma evoluzionistica, sia fisica che spirituale…! Beh, non sono un santo e manco voglio esserlo (in realtà si!), ma sò di per certo, non solo da agnostico del settore, che esiste un controllo e questo controllo che gli esseri superiori, chiusi nelle loro letargie oligarchiche hanno propagato, sono i modelli del capitalismo moderno, in tutta la loro luccicante complessità markeggiante, volte esclusivamente alla modifica degli esseri, all’egocentrismo allegorico, copia su corno-copia procedendo in avanti (?) (indietro mi sa)! Al di là dei caratteri genetici e famigliari, che fan sì di creare ulteriore dominazione in territori a noi sconosciuti (pensate all’emigrazione o al sessismo), al di là d’ogni formalità logicamente riducibile ad una tesi per una criminale e falsa laurea universitaria, al di là della stesse istituzioni che creano, in sordina e a tavolino, i progetti globali e non fan partecipe nessuno, all’infuori di chi ha gli stessi obbiettivi o gli stessi interessi, opposti (sono sempre utili per l’egemonia), soprattutto economici! Fanculo!!! Il genere umano si deve estinguere, quel genere materialista portato avanti dalla matrice Marxista, dai comunisti bolscevichi e tutti quelli che hanno istituzionalizzato militarismi oppressivi, a sol danno dei più deboli, o di chi paga le tasse onestamente, negando d’esser controllato e schermato da protocolli eterei che ignora consapevolmente, distruggendo la sua sfera energetica, magari essendone già privato (?), o a chi non interessa niente di essere in una fazione, o a chi in ultimo, non riesce nemmeno a capire tutto quello che ho sputato fin quì, sempre se ne abbia avuto il tempo o la voglia d’arrivarci!? Per quelli che skippano; sappiate che già mi piacete e sappiatelo, che ve amo, non solo per la non-lettura, ma proprio per la forma energetica di cui siete composti e privi!!! Leggete attenta-mente…


La manipolazione mentale

Le sette criminali e la manipolazione mentale

INTRODUZIONE Il tema della manipolazione mentale è strettamente connesso con quello del settarismo criminale che utilizza il controllo mentale distruttivo. Parlare di manipolazione mentale significa fare riferimento a un particolare tipo di relazione, dove uno o più individui senza scrupoli, adottando tecniche raffinate e consolidate di condizionamento mentale e di suggestione psicologica, cercano di soggiogare altri individui alla loro volontà strutturando così delle relazioni patologiche caratterizzate da dinamiche di potere distruttivo finalizzato all’annullamento della identità della vittima e alla sua strumentalizzazione. Le stesse dinamiche possono essere ritrovate anche nelle relazioni di coppia. Molte donne vengono costrette in uno stato di totale dipendenza, costrette a non avere più rapporti con nessuno al di fuori del partner, soprattutto con chi manifesta apertamente critiche alla relazione. Vengono tenute in uno stato totale di dipendenza economica e costrette a non lavorare. Subiscono maltrattamenti se solo provano ad esprimere i loro desideri, i loro bisogni e sono ritenute responsabili di tutto ciò che non va nel matrimonio perché non sono mai abbastanza compiacenti con il proprio partner. E’ evidente che in una situazione psicologica di questo tipo la loro autostima è praticamente inesistente e perciò arrivano a convincersi di non poter fare a meno dei loro uomini che puntualmente non esitano a minacciarle di morte per prevenire qualsiasi tentativo di fuga. Infine, vorrei almeno citare quelle situazioni in cui la manipolazione mentale viene utilizzata per adescare anziani da truffatori senza scrupoli o minori, da organizzazioni criminali che non esitano a mercanteggiare sulla pelle dei bambini per il loro perverso piacere sessuale o per il loro profitto. La manipolazione mentale con finalità criminali viene utilizzata anche sulla pelle di persone disperate che, non avendo più speranza, si rivolgono alla magia cadendo alla fine dentro le tele del ragno dell’usura e purtroppo viene utilizzata anche in quelle situazioni legate alla presa in cura delle persone, laddove si dovrebbe trovare un reale aiuto ed invece a volte si rimane vittima di relazioni distruttive che non hanno altra finalità se non quella del guadagno o del potere indiscriminato sull’altro.


LE SETTE CRIMINALI E IL CONTROLLO MENTALE DISTRUTTIVO. In questo lavoro mi limiterò a trattare il tema della manipolazione mentale in relazione alle sette in generale e al satanismo criminale in particolare. In genere i gruppi settari si costituiscono intorno alla figura di un leader mentre nelle sette sataniche la fedeltà degli adepti non è rivolta al culto della personalità carismatica , bensì alla stessa dottrina satanista che promette il conseguimento del potere, del successo e del piacere attraverso determinati rituali di profanazione della liturgia cattolica, le cosiddette ‘messe nere’, che si esplicano molto spesso in chiese sconsacrate o all’aperto, dove si officiano rituali sacrificali che prevedono l’uccisione di animali; l’esaltazione satanica criminale può arrivare a concepire, nel nome del maligno, anche sacrifici umani e l’accoppiamento con giovani vergini che precede rituali orgiastici collettivi. A mio parere, quindi, quando si investiga sulla sparizione di un individuo, tra le tante piste certamente non va trascurata nemmeno l’ipotesi del satanismo, almeno per poterla scartare con certezza visto il preoccupante proliferare, anche nel territorio del nostro stato, di gruppi la cui presenza è stata accertata da organismi ufficiali, quali il Ministero dell’Interno, e nei quali potrebbero verificarsi nel tempo delle degenerazioni che potrebbero sfociare anche in crimini violenti. Ritengo infatti che ci possa essere una sorta di assuefazione nella ricerca del piacere e del potere, la cui ombra può contenere in germe futuri sviluppi distruttivi difficilmente prevedibili quando si rasenta il confine labile del bene e del male e quando sono presenti evidenti dinamiche di onnipotenza che alla fine possono rompere gli argini e dare il via ad istinti dagli esiti nefasti. Quando poi, e molto spesso è così, nei rituali satanici è previsto l’uso di sostanze stupefacenti, allucinogene, i rischi si fanno ancora più fondati. E’ storia recente la drammatica vicenda delle cosiddette ‘Bestie di Satana’ e se possibile l’ancora più drammatica ed interminabile cronaca giudiziaria del ‘Mostro di Firenze’ che sta angosciando con i suoi inquietanti risvolti l’opinione pubblica del nostro paese da molti decenni: anche in questo caso, se le ipotesi investigative degli inquirenti saranno verificate e comprovate al di là di ogni ragionevole dubbio ci si troverebbe di fronte ad una sconcertante serie di omicidi rituali a sfondo satanico. Queste organizzazioni, infatti, possono attirare o essere addirittura fondate da personalità connotate da pericolose caratteristiche antisociali che possono Slatentizzarsi nell’ambito di un gruppo che le cova e le fomenta e sappiamo bene quanto le dinamiche di gruppi con queste caratteristiche possano agevolare la formazione di comportamenti violenti e distruttivi che poi fagocitano in sé la volontà individuale che viene annullata dalla volontà del gruppo soprattutto se, appunto, guidato da un leader carismatico profondamente disturbato. E’ nota a tutti la vicenda di Charles Manson e della sua cosiddetta ’Famiglia’, credo. Comunque, a differenza di altri gruppi settari, al culto satanista, come scrive Francesco Barresi (1), gli affiliati si accostano per convinzione personale e non tanto a causa di fattori persuasivi esterni, tranne, vorrei aggiungere, i casi in cui sono coinvolti minori o persone affette da patologie psichiche tali da offuscare la loro capacità di intendere e di volere o da profili di personalità tali da renderli particolarmente suggestionabili o manipolabili. L’autore, sociologo e criminologo appartenente alla Polizia di Stato, scrive che un altro aspetto fondamentale che caratterizza il satanismo è la segretezza, aspetto questo che rende particolarmente difficoltose le indagini delle forze dell’ordine e anche la ricerca sul fenomeno. A tal proposito, continua, è necessario adottare delle adeguate metodologie investigative, sia dal punto di vista preventivo che repressivo, ed è fondamentale prestare particolare attenzione alla presenza di segni e simboli esoterici sulla scena di eventuali crimini per poter eventualmente indirizzare le indagini verso una pista satanica. (2) Inoltre vorrei a questo punto segnalare la suddivisione che propone lo stesso Barresi delle varie forme in cui si può manifestare il fenomeno satanico, basata sulla modalità comportamentale-motivazionale del satanista: 1) Satanismo religioso: culto satanico in cui l’adepto si dimostra realmente devoto alla divinità infernale e in questa crede realmente; 2) Satanismo ludico: culto satanico a cui l’adepto si accosta più per gioco che per convinzione fideistica; 3) Satanismo sessuale: culto satanico a cui il soggetto si rivolge per estrinsecare le sue pulsioni sessuali; 4) Satanismo acido: satanismo di tipo adolescenziale a cui l’adepto si avvicina per consumare droghe di vario genere, fra le quali rientrano anche gli abusi di alcool; 5) Satanismo schizofrenico: culto satanico a cui l’adepto si rivolge spinto da gravi psicopatologie. (3) Sono inoltre convinto che la letteratura psicologica fornisca, agli individui senza scrupoli, degli ottimi strumenti da utilizzare per manipolare, ai loro scopi, altri individui più vulnerabili e suggestionabili: soprattutto le tecniche ipnotiche e tutto ciò che concerne le dinamiche e le tecniche di persuasione e condizionamento, che se utilizzate con finalità genuinamente terapeutiche possono ottenere dei risultati positivi per la salute e la crescita psicologica delle persone, nelle mani sbagliate, invece, possono diventare degli strumenti veramente pericolosi. E’ necessario, quindi, che la criminologia e la psicologia giuridica si occupino con particolare attenzione del fenomeno settario: secondo Marco Strano (4), quando alcuni crimini vengono progettati ed eseguiti all’interno di tali organizzazioni, la rilevanza che questi fatti assumono da un punto di vista criminologico uno studio accurato del particolare clima psicologico che si viene strutturando all’interno della setta, laddove alcuni leader ingeriscono pesantemente sui processi decisionali degli adepti, per cercare di interpretare i crimini che si verificano in questi ambienti esoterici ed occulti iniziando, a tal proposito, con lo studiare gli aspetti antropologici ed organizzativi delle sette per poter comprendere l’ambito in cui trova origine la condotta delittuosa, per poter mettere a fuoco gli aspetti psicosociali che favoriscono l’avvicinamento degli individui a tali realtà e per cercare di comprendere la capacità dell’atmosfera esoterica di interferire nei processi percettivi e di significazione che sono alla base del comportamento criminale. Lo stesso autore (5) delinea le ragioni che spingono un individuo ad avvicinarsi ad un gruppo pseudo-religioso suddividendole in variabili sociali e psicologiche. Le variabili sociali segnalate sono le seguenti: – processo di secolarizzazione della Chiesa Cattolica e conseguente apertura di spazio di culto per movimenti religiosi alternativi; – diffusione di ideologie ecologiste e anti-tecnologiche nel tessuto sociale e pronta acquisizione di tali connotazioni ideali da parte di sette di varia estrazione, soprattutto di matrice New Age; – progressivo slittamento culturale dal collettivismo all’individualismo, dovuto alla crisi delle grandi ideologie di matrice socialista, con conseguente maggiore richiesta di culti e pacchetti valoriali riferiti alla sfera intima, emotiva e psicologica dell’individuo; – disagio generalizzato dovuto all’impatto aggressivo del progresso, talvolta di difficile inserimento nella sfera antropologica degli individui, con conseguente nascita di simpatia nei confronti di poteri magici e segrete conoscenze che permettano di governare la sovrastimolazione, la frenesia sociale e la generica incertezza per il futuro; – diffusa ricerca di esclusività in antagonismo schizofrenico alla ricerca di standardizzazione e conformità; Le variabili psicologiche: – antagonismo alla frustrazione di inadeguatezza sociale attraverso l’appartenenza ad un gruppo (la setta) che volutamente ingenera negli adepti la convinzione di essere viceversa importanti, naturalmente solo all’interno della setta stessa; – carisma dei capi e complementare richiesta di potere carismatico da parte di soggetti insicuri; – riduzione dell’ansia (es. della morte) attraverso il convincimento acquisito di esistenze ultraterrene, immortalità, ecc.; – aumento dell’autostima a seguito dell’apprendimento di poteri magici che consentono una rinnovata capacità di determinare eventi e controllare l’ambiente esterno; – riduzione dell’angoscia in situazioni di grande dolore psicologico (seguente ad esempio ad un lutto familiare); – soddisfazione di bisogni di dipendenza e sottomissione da parte di soggetti con particolari profili di personalità; – opportunità di relazioni interpersonali (anche sessuali) per soggetti con particolari difficoltà relazionali; – solitudine e disgregazione familiare; – particolare sensibilità alle tecniche di suggestione e di condizionamento operante (rinforzo sistematico di comportamenti utili da parte del leader carismatico);

Venendo ora ad affrontare nello specifico gli aspetti criminologici delle sette è necessario sottolineare che la motivazione alla base della fondazione di molti gruppi pseudo-religiosi non è per niente religiosa, quanto invece basata su interessi ben più materiali ed utilitaristici. Sempre Marco Strano (6), elenca la seguente lista di ‘interessi’ che in alcuni casi possono sconfinare nell’illegalità: – acquisizione di ricchezze attraverso le quote di adesione degli adepti o, in alcuni casi, attraverso l’espoliazione dell’intero patrimonio degli adepti; – acquisizione di ricchezze attraverso la vendita agli adepti di materiale bibliografico e rituale e l’organizzazione di corsi e seminari; – soddisfazione di desideri sessuali e perversioni; – acquisizione di vantaggi provenienti dalle singole attività professionali degli adepti; – acquisizione di informazioni sensibili in campo industriale, finanziario-mobiliare e politico-istituzionale da parte degli adepti che ricoprono incarichi professionali e istituzionali elevati. Tali informazioni possono essere in seguito utilizzate dalla setta per speculazioni, ricatti, ecc. L’autore (7) continua affermando che, soprattutto nei culti distruttivi, sono configurabili due categorie di crimini: i crimini commessi ai danni degli adepti e i crimini commessi dagli adepti ai danni di altri adepti o di persone esterne alla setta sotto l’influenza di condizionamenti da parte del gruppo a cui appartengono. Per quanto riguarda i crimini commessi dai leader ai danni degli adepti che li subiscono con diversi gradi di consapevolezza elenca questa serie di reati: 1) truffe e frodi 2) minacce 3) estorsioni 4) sequestri di persona (di durata variabile) 5) sfruttamento (del lavoro e della prostituzione) 6) lesioni (procurate nel corso di rituali) 7) violenze fisiche di vario tipo 8) spaccio di stupefacenti 9) pedofilia 10) abusi sessuali 11) induzione al suicidio 12) omicidi Per quanto riguarda invece i crimini commessi dagli adepti ai danni di altri adepti o di persone esterne alla setta, commessi in un generico quadro di alterazione della coscienza, l’autore (8) segnala i seguenti reati: 1) reati familiari (es. mancato sostentamento, abbandono, ecc.) 2) violenze e lesioni ad altri adepti nel corso di rituali 3) detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti 4) abusi sessuali e pedofilia 5) profanazione di cimiteri 6) maltrattamento di animali 7) furti (es. ostie e altri oggetti nelle chiese) 8) concorso in truffe e frodi 9) furto di informazioni 10) danneggiamenti (chiese e altri locali) C’è da aggiungere inoltre che ogni setta presenta dei reati ricorrenti: 1) Sette transnazionali: truffe, spoliazione economica degli adepti, acquisizione di informazioni, ecc.; 2) Sette sataniche: violenza sessuale, pedofilia, lesioni, detenzione e spaccio di stupefacenti, maltrattamento di animali, azioni contro il buon gusto (sanzionate penalmente), profanazione di cimiteri, minacce, ecc.; 3) Psicosette: esercizio abusivo della professione di medico/psicologo, truffe; (9)

Per entrare nel cuore della manipolazione mentale, il tema specifico oggetto del presente lavoro, mi sembra inevitabile fare riferimento a Steven Hassan autore di due importanti lavori sul controllo mentale distruttivo: “Mentalmente Liberi” e “Releasing The Bonds” (non ancora tradotto in italiano) ai quali mi sono completamente ispirato. A 19 anni venne reclutato da adepti della Chiesa dell’Unificazione di Moon, gruppo settario molto potente negli Stati Uniti. Il suo approccio terapeutico (10), indirizzato alla vittima di un culto distruttivo, è finalizzato ad evidenziare questi quattro punti: 1. dimostrargli che è caduta in una trappola, cioè che si trova in una situazione nella quale è psicologicamente senza difese e dalla quale non può uscire; 2. farle notare che non ha mai scelto volontariamente di entrare in quella trappola; 3. informarla del fatto che altre persone in altri gruppi si trovano in trappole analoghe; 4. comunicarle con fermezza che può uscire da quella trappola. Come fa notare l’autore questi quattro punti così ovvi a chi non si trova a vivere l’esperienza di un culto distruttivo sulla sua pelle non lo sono altrettanto per chi si trova a vivere una condizione di assoluto controllo mentale. Il suo approccio terapeutico si basa su dei convincimenti di base relativi alla natura umana: (11) 1. le persone hanno bisogno e desiderio di crescere e sono orientate verso direzioni capaci di sviluppare e incoraggiare la loro crescita; 2. è importante che le persone si concentrino sul qui e ora e non rimangano avvinghiate al passato: che non si concentrino sugli errori commessi o su ciò che non hanno fatto bensì su ciò che possono fare adesso per cambiare in meglio la loro situazione; 3. le persone sceglieranno sempre e in qualsiasi momento ciò che reputano essere per loro la cosa migliore: sono entrate in una setta perchè credevano o volevano credere, perché ne avevano bisogno, che la dottrina divulgata dalla setta poteva rappresentare un vantaggio; 4. ogni persona è unica e ogni situazione è diversa dall’altra, per questo l’approccio di Hassan è totalmente centrato sul cliente e si adegua ai bisogni della singola persona e prevede, inoltre, che il consulente comprenda a fondo la persona che si trova di fronte: quali sono i suoi valori, i suoi bisogni, cosa vuole e come pensa. Il consulente, secondo Hassan, deve essere in grado di entrare nella mentalità del cliente per poterlo capire veramente e aiutarlo a fare ciò che lui e nessun altro vuole. Il suo approccio si basa sul convincimento che anche il seguace più indottrinato nel suo intimo in realtà voglia uscire dalla setta; 5. l’approccio è basato sulla famiglia degli adepti; è la famiglia, infatti, che viene travolta drammaticamente quando un congiunto, perlopiù i figli, viene reclutato in un culto distruttivo, ed è la famiglia stessa a rappresentare una risorsa fondamentale per la risoluzione positiva del caso. E’ necessario, a tal fine, insegnargli accuratamente le tecniche della comunicazione che gli permettano di essere efficaci nell’approccio con il loro congiunto per indurlo a collaborare. E’ evidente che tutto questo richiede da parte della famiglia molto impegno e dedizione: disponibilità nell’imparare nuovi modi di comunicare e accettare di elaborare le problematiche inconsce che in questa fase possono risvegliarsi. E’ infatti necessario affrontare e possibilmente risolvere eventuali problemi tra i familiari prima di tentare qualsiasi intervento. A questo proposito: ”Quando l’attenzione viene centrata sulla famiglia tutti subiscono un cambiamento: dal canto suo il seguace del culto si rende conto che fuori dal gruppo stanno accadendo cose positive, mentre i familiari imparano a costruire un rapporto di fiducia e a fare in modo che il loro caro si interroghi sul suo operato. L’affetto di una famiglia è molto più forte di quello condizionato che gli adepti di un culto ricevono da parte dei loro dirigenti. Mentre la famiglia appoggia il diritto individuale di crescere e diventare un adulto autonomo e in grado di prendere da solo le proprie decisioni, l’affetto che un affiliato riceve dal culto ha lo scopo di mantenerlo per sempre in uno stato adolescenziale e di dipendenza, minacciandolo di far venir meno ogni forma di affetto nel caso prendesse decisioni che non collimano con quanto ordinatogli dal capo. Quando i familiari imparano a interagire in maniera efficace, l’aiuto che possono fornire è molto elevato e nel corso di un intervento questo fattore può diventare cruciale.” (12) Nel suo approccio Steven Hassan non cerca mai di far allontanare l’affiliato dal gruppo o viceversa perché altrimenti lo stesso si sentirebbe minacciato; ciò che invece cerca di fare è presentargli altri modi per crescere sottoponendogli diverse prospettive e possibilità. Aiuta le persone a vedere alternative che non sapevano esistessero poi le incoraggia a fare ciò che pensano sia meglio per loro e cerca di fare in tutti i modi per fargli sentire di avere in mano il pieno controllo della situazione infatti, “….il controllo mentale esercitato dai culti non riesce mai a cancellare del tutto il vero Io della persona (John-John). E’ certamente vero che impone una identità dominante fornita dal culto (John-l’adepto) che cerca continuamente di reprimere il vero Io. Quale seguace della Chiesa dell’Unificazione pensavo veramente di essere ‘morto a me stesso’; lo Steve–Moonista pensava che il vecchio Steve Hassan fosse morto. Ma il mio vero Io si è risvegliato durante la deprogrammazione: era sempre stato lì. Fui in grado di ricordare tutte le contraddizioni, i conflitti e le promesse non mantenute da Moon che nel periodo in cui ero un adepto avevo sperimentato – ma non elaborato – e tale presa di coscienza mi permise di uscirne fuori. Dentro di me l’avevo sempre saputo. Riuscire a mettersi in contatto con il nucleo centrale e profondo di un individuo è ciò che mi permette di aiutare qualcuno a uscire da un culto. Se quel nucleo centrale è felice e contento del suo impegno nel gruppo, c’è assai poco da fare. Quella persona non si trova affatto sotto controllo mentale. Egli ha scelto di essere là. Ma non sono questi i casi che mi vengono normalmente sottoposti. Le famiglie mi chiamano quando si accorgono che sta succedendo qualcosa di terribile. E ho constatato che quando un individuo schiavizzato viene messo in condizione di poter scegliere, si guarda bene dallo scegliere di fare lo schiavo: perlomeno non quando è in grado di decidere da solo della propria vita, avere normali rapporti che non subiscano limitazioni di sorta e curare i propri sogni e interessi. (13) Questo approccio terapeutico presenta altri aspetti molto ben definiti. Come prima cosa si concentra sul processo di cambiamento. Ciò significa che il come una persona arriva a cambiare è ben più importante di che cosa o perché cambia. Poi, nella convinzione che le persone siano interessate a crescere e a imparare persegue finalità educative e cerca di insegnare nozioni utili di psicologia, la comunicazione, i problemi del controllo mentale e lo stile di altri culti distruttivi, come pure la storia di un particolare gruppo, le contraddizioni dottrinali operate al suo interno e la sua dirigenza. In ‘Releasing the Bonds’, Hassan presenta lo sviluppo del suo Exit Counseling. Il nuovo approccio terapeutico viene definitoStrategic Interaction Approach’ (in italiano Approccio di Interazione Strategica) finalizzato ad aiutare e a comprendere meglio l’affiliazione di chi è coinvolto in una setta distruttiva. Inoltre presenta nuovi strumenti operativi anche per i familiari e gli amici delle vittime di manipolazione mentale e introduce inoltre un intervento in tre parti sulla fobia, elemento fondamentale che tiene legato l’affiliato alla setta che gliel’ha inculcata.:” (…..) Il SIA differisce poi dall’Exit Counseling per l’enfasi posta sul processo di cambiamento, piuttosto che sul puro contenuto informativo. Il modello dell’Exit Counseling partiva dal presupposto che l’assistente possedeva informazioni difficili da ottenere. Tutto questo è cambiato perché al giorno d’oggi critici ed ex membri di diversi gruppi stanno pubblicando sul web informazioni su sette e controllo mentale. Con l’avvento di internet chiunque abbia un computer e un modem può mettersi in contatto con altre famiglie, ottenere l’assistenza di esperti ed ex membri, trovare informazioni in modi fino a poco tempo fa impossibili. (……) (14)


IL CONTROLLO MENTALE DISTRUTTIVO. Il controllo mentale distruttivo è quella caratteristica che differenzia le sette criminali dalle organizzazioni con finalità che non nuocciono all’integrità e alla libertà individuale. “Quando ero nel culto di Moon i miei amici e familiari mi dicevano spesso che ero stato “plagiato”, o che mi trovavo sotto “controllo mentale”. All’epoca pensavo che “controllo mentale” significasse essere ammanettato, torturato e interrogato sotto luci violente, e sapevo che a me non era accaduto. Così quando mi chiamavano ‘robot plagiato’ pensavo che mi stessero semplicemente perseguitando per le mie convinzioni e credenze. E i loro commenti negativi finivano per rafforzare la mia dedizione al gruppo. Come qualsiasi altro membro di un gruppo distruttivo, prima di riuscire a capire che vi ero stato sottoposto avevo bisogno di capire che cos’è davvero il controllo mentale e come viene usato. Nel corso della mia deprogrammazione il libro del 1961 di Robert Jay Lifton, ”Thought Reform and the Psychology of Totalism”, mi fornì il primo sistema di riferimento per comprendere il controllo mentale. (….) Nel capitolo 22 del suo libro Lifton identifica otto criteri che contraddistinguono l’uso della ‘riforma del pensieroo controllo mentale: Controllo di Milieu, manipolazione mistica, richiesta di purezza, culto della confessione, scienza sacra, linguaggio caricato, dottrina contro persona e dispensazione dell’esistenza. Lifton scrive che mentre molti gruppi mostrano alcuni di questi punti, il gruppo che mostri tutti e otto questi criteri sta usando controllo mentale distruttivo. Gli otto criteri di Lifton: 1. Controllo del milieu: controllo dell’ambiente e della comunicazione all’interno dell’ambiente. Comprende non solo la comunicazione tra le persone, ma anche come il gruppo si inserisce nella mente dell’individuo e controlla il suo dialogo interno. 2. Manipolazione mistica: costruzione artificiosa di esperienze per inscenare eventi apparentemente spontanei e “sovrannaturali”. Tutti manipolano tutti per uno scopo più elevato. 3. Richiesta di purezza: stabilire standard di prestazioni impossibili da raggiungere, creando perciò un ambiente di colpa e vergogna. Indipendentemente da quanto duramente una persona ci provi, non vi giunge mai, sta male e lavora ancora più sodo. 4. Culto della confessione: distruzione dei confini personali e attendersi che ogni pensiero, sentimento o azione – passati o presenti – non conformi alle regole del gruppo vengano condivisi o confessati. Queste informazioni non vengono dimenticate o perdonate, ma usate piuttosto per controllare. 5. Scienza sacra: la convinzione che il dogma del gruppo sia assolutamente scientifico e moralmente vero, senza spazio per domande o punti di vista alternativi. 6. Linguaggio caricato: uso di un vocabolario che limita i pensieri del membro verso un assoluto, un bianco – e nero, verso “clichè blocca pensiero” capiti unicamente dagli interni. 7. Dottrina contro persona: imposizione delle credenze del gruppo su esperienza, coscienza e integrità individuali. 8. Dispensazione dell’esistenza: convinzione che i membri del gruppo abbiano diritto di esistere mentre tutti gli ex membri, i critici o i dissidenti non l’abbiano. (15) Gli studi di Psicologia Sociale, inoltre, sono fondamentali per comprendere come i culti utilizzano i processi di influenza sociale, ad esempio la pressione da parte del gruppo e l’obbedienza all’autorità, per controllare i propri membri. Nell’ambito della Psicologia Sociale un nome d’eccellenza è sicuramente quello di Kurt Lewin: la sua teoria del campo, i suoi studi sulla coesione, sui processi decisionali nei gruppi, sulle differenze tra autoritarismo e democrazia, sulle tecniche di modificazione dell’atteggiamento e sulla risoluzione dei conflitti sono fondamentali per approcciarsi al tema del controllo mentale settario e hanno influenzato la formazione di Steven Hassan così come gli studi del Dott. Philip Zimbardo sul potere dei processi di influenza sociale che condusse un esperimento, diventato famoso, sulla psicologia sociale dell’imprigionamento, nel quale, riproducendo con estrema cura e verosimiglianza l’esperienza della prigionia riuscì a dimostrare quanto l’identità della persona dipenda dal ruolo che sta recitando, dal modo in cui gli altri la trattano, da quale uniforme o abbigliamento indossi. Hassan scrive che Zimbardo gli ha insegnato la più importante regola della psicologia sociale, cioè “l’errore fondamentale di attribuzione”. Soprattutto nelle culture, come quella statunitense dove viene ampiamente valorizzata l’individualità, le persone in genere presumono di agire sempre in base alla propria idea piuttosto che in base all’influenza esercitata da forze esterne. Invece la psicologia sociale ha dimostrato che tutti siamo profondamente influenzati dal nostro ambiente e che è naturale per l’essere umano adattarsi a ciò che viene percepito come un comportamento corretto. (16) Secondo Hassan il controllo mentale non è un processo ambiguo, mistico, bensì è un concetto riferibile a una specifica serie di metodi e tecniche come l’ipnosi o il blocco del pensiero che influenzano il modo in cui una persona pensa, sente ed agisce. In sé non è buono né cattivo: a determinare la sua qualità in un senso o nell’altro è l’utilizzo che se ne fa e le finalità che si prefigge. Diventa distruttivo, infatti, quando viene utilizzato per minare la capacità di pensare e di agire autonomamente. Scrive l’autore: Il controllo mentale, come viene utilizzato dalla maggior parte dei culti distruttivi, non cerca di fare altro che intralciare l’identità vera dell’individuo – comportamento, pensieri, emozioni – e ricostruirla ad immagine del leader. Lo si fa controllando rigidamente la vita fisica, intellettuale, emotiva e spirituale del membro. Unicità e creatività della persona vengono soppresse. Il controllo mentale settario è un processo sociale che incoraggia obbedienza, dipendenza e conformità. Scoraggia autonomia e individualità immergendo i principianti in un ambiente che reprime la libera scelta. I dogmi del gruppo diventano l’unica preoccupazione della persona. Qualsiasi cosa o chiunque non rientri in questa realtà rimodellata diventa irrilevante.” (17) In questo suo lavoro Hassan cita un’altra autorevole studiosa del fenomeno settario, Margaret Singer, che negli anni ’50 studiò gli effetti della riforma del pensiero sui prigionieri di guerra coreani. Le sei condizioni che la Singer ritiene indispensabili perché si possa parlare di riforma del pensiero sono le seguenti: (18) 1. Acquisire il controllo sul tempo personale individuale, in particolare sul tempo dedicato alla riflessione e all’ambiente fisico. 2. Creare senso di impotenza, paura e dipendenza, fornendo contemporaneamente modelli che dimostrino il nuovo comportamento che la leadership vuole produrre. 3. Manipolazione di premi, punizioni ed esperienze al fine di sopprimere precedenti comportamenti e atteggiamenti sociali, compreso l’utilizzo di stati alterati di coscienza per manipolare l’esperienza. 4. Manipolazione di premi, punizioni ed esperienze per provocare comportamenti e atteggiamenti voluti dalla leadership. 5. Creazione di un sistema fortemente controllato, con un sistema logico molto ristretto in cui chi dissente viene fatto sentire come se i suoi interrogativi indicassero che esiste qualcosa di intrinsecamente sbagliato in lui. 6. Mantenere i membri inconsapevoli e non informati sul fatto che esiste un’agenda tesa a controllarli e modificarli. La leadership non potrebbe portare avanti un programma di riforma del pensiero se il membro fosse al pieno delle sue capacità e avesse dato il suo consenso informato. Per Steven Hassan Lavaggio del Cervello (Brainwashing in inglese) e controllo mentale non sono sovrapponibili: “(…..) il termine lavaggio del cervello viene spesso associato a comportamenti apertamente coercitivi, esemplificati dall’immagine di un prigioniero nelle mani di carcerieri che abusano di lui. All’inizio del processo di “lavaggio del cervello” il soggetto considera gli “agenti di influenza” come “nemici”, e viene costretto ad obbedire. Nel caso del controllo mentale gli “agenti di influenza” vengono visti come amici o mentori, il che porta all’abbassamento delle difese rendendo le persone più vulnerabili alla manipolazione. La chiave del successo del controllo mentale risiede nella sua sottigliezza, astuzia, nel modo in cui promuove la “illusione di controllo”. L’individuo crede di “prendere decisioni autonome” quando in realtà è stato socialmente influenzato a disinserire la mente critica e la capacità di prendere decisioni indipendenti. (….) Quando l’individuo fa un passo indietro e valuta oggettivamente la grande quantità di influenza sociale esercitata per portarlo alla resa, il grado di manipolazione diventa molto evidente.” (19) Un altro studioso che ha contribuito alla comprensione dei processi di controllo mentale è lo psicologo Leon Festinger con la sua teoria della dissonanza cognitiva il cui principio base è il seguente:Se cambiate il comportamento di una persona, i suoi pensieri e sentimenti cambieranno per minimizzare la dissonanza.” (20) Hassan riprende nel suo lavoro questa teoria e spiega che per Festinger “(….) la ‘dissonanza’ è la tensione psicologica che si crea quando il comportamento entra in conflitto con le convinzioni. Così come la fame, questa tensione è uno stato di disagio che porta a prendere misure tese a ridurla. Si preferisce avere comportamento, pensieri ed emozioni reciprocamente coerenti, e si possono tollerare solo piccole discrepanze tra queste tre componenti della nostra identità. La ricerca psicologica ha dimostrato che se una qualsiasi di queste tre componenti cambia, le altre due si modificheranno per ridurre la dissonanza cognitiva.”(21) Quindi il controllo del comportamento, il controllo dei pensieri e il controllo delle emozioni sono gli strumenti che le sette distruttive utilizzano per manipolare mentalmente i loro adepti . A queste tre componenti Hassan aggiunge il controllo delle informazioni finalizzato a limitare le capacità di pensiero indipendente dell’individuo. Riporto di seguito e integralmente gli schemi esemplificativi con cui Hassan illustra le modalità di controllo del comportamento, controllo dell’informazione, controllo del pensiero e controllo delle emozioni utilizzate dai culti distruttivi: (22) Il controllo del comportamento: 1. Regolazione della realtà fisica dell’individuo; a. dove, come e chi il membro vive o frequenta b. che tipo di abbigliamento, colori, acconciatura indossa c. che cibo mangia, beve, adotta e rifiuta d. quanto tempo per dormire riesce ad avere e. dipendenza finanziaria f. poco o inesistente tempo libero per i piaceri, il divertimento, le vacanze 2. Dedicare molto del proprio tempo a sedute di indottrinamento e rituali del gruppo; 3. Deve chiedere l’autorizzazione per decisioni importanti; 4. Deve riferire ai superiori pensieri, sentimenti e attività; 5. Premi e punizioni (tecniche di modificazione comportamentale – positivo e negativo); 6. Individualismo scoraggiato: prevale il pensiero di gruppo; 7. Regole e regolamento rigidi; Il controllo delle informazioni: 1. Uso dell’inganno; a. trattenere deliberatamente informazioni b. distorcere le informazioni per renderle più accettabili c. palesi menzogne 2. Scoraggiare o minimizzare fonti informative esterne al gruppo; a. libri, articoli, giornali, riviste, TV, radio b. informazioni critiche c. ex membri d. mantenere i membri così occupati da non avere il tempo per pensare o per controllare personalmente 3. Compartimentazione dell’informazione: dottrine per esterni, dottrine per interni; a. l’informazione non è liberamente accessibile b. l’informazione varia a missioni e livelli diversi in un ambito piramidale 4. Incoraggiare lo spiarsi a vicenda; a. appaiamento con un sistema di “amici” per osservare e controllare b. riferire alla leadership pensieri, sentimenti e azioni devianti c. comportamento individuale osservato dall’intero gruppo d. la leadership decide chi “ha bisogno di sapere” cosa e quando 5. Uso estensivo di informazioni e propaganda auto – generate; a. bollettini, riviste, pubblicazioni, audiocassette, videocassette ed altri mezzi b. citazioni erronee, affermazioni di fonti esterne presentate fuori contesto 6. Uso immorale della confessione; a.peccati” usati per abolire i confini dell’identità b. il passato usato per manipolare e controllare; nessun perdono o assoluzione 7. Bisogno di obbedienza e dipendenza; Controllo del Pensiero: 1. Si deve interiorizzare la dottrina del gruppo come “Verità”; a. adottare la mappa della realtà del gruppo come “Realtà” (mappa = realtà) b. pensiero in bianco – e –nero c. bene contro male d. noi contro loro (interni contro esterni) 2. Utilizzo di un linguaggio caricato (ad esempio,clichè blocca – pensiero”). Le parole sono gli strumenti che usiamo per pensare. Questo “linguaggio” speciale limita invece che espandere la comprensione e può addirittura bloccare il pensiero in generale. Serve s ridurre la complessità dell’esperienza in poche parole banali e piatte; 3. Vengono incoraggiati soltanto pensieri “buoni” e “appropriati”; 4. Utilizzo di tecniche ipnotiche per indurre stati mentali alterati; 5. Manipolazione dei ricordi, si inculcano falsi ricordi; 6. Uso di tecniche blocca – pensiero per impedire il “test della realtà” bloccando i pensieri “negativi”, e permettendo soltanto pensieri “positivi a. negazione, razionalizzazione, giustificazione, illusione (più desideri); b. litanie c. preghiere d. parlare in gergo e. cantare o mormorare 7. rifiuto dell’analisi razionale, del pensiero critico, della critica costruttiva. Nessuna domanda critica su Leader, dottrina o politica sembra essere legittima; 8. nessun sistema di credenze alternativo è considerato legittimo, buono o utile; Controllo emotivo: 1. manipolare e restringere la portata dei sentimenti personali; 2. fare in modo che la persona pensi che se esistono problemi è sempre colpa sua, mai del leader o del gruppo; 3. uso eccessivo del senso di colpa; a. colpa per l’identità I. chi sei (non stai vivendo secondo il tuo potenziale) II. il vostro passato III. le persone che frequentate IV. i vostri pensieri, sentimenti, azioni b. colpa sociale c. colpa storica 4. uso eccessivo della paura; a. paura di pensare in modo indipendente b. paura del mondo esterno c. paura dei nemici d. paura di perdere la propria salvezza e. paura di lasciare il gruppo o di essere cacciato dal gruppo f. paura della disapprovazione 5. picchi emotivi eccessivi verso l’alto o il basso; 6. rituali e frequenti confessioni pubbliche dei “peccati”; 7. indottrinamento alla fobia: inculcare paure irrazionali sull’uscita dal gruppo, o addirittura sulla critica all’autorità del leader. La persona soggetta a controllo mentale non riesce a visualizzare un futuro positivo e soddisfacente fuori dal gruppo; a. nessuna felicità o appagamento fuori dal gruppo b. se ve ne andate subirete conseguenze terribili: suicidio, pazzia, 10.000 reincarnazioni, ecc. c. evitare chi se n’è andato; paura di essere rifiutato da amici, pari, famiglia d. non esiste mai una ragione legittima per andarsene. Secondo il punto di vista del gruppo chi se ne va è “debole”, “indisciplinato”, “non spirituale”, “terreno”, “plagiato da famiglia o assistenti” o “sedotto da denaro, sesso, rock and roll”.


CREAZIONE DELL’IDENTITA’ SETTARIA. Il controllo del comportamento, dell’informazione, del pensiero e delle emozioni, scrive Hassan, hanno ciascuno in sé il potenziale per alterare in modo significativo l’identità della persona ma quando queste quattro forme di controllo vengono utilizzate insieme l’effetto è molto più estremo. Le sette, continua Hassan, manipolano in modo consistente gli elementi che formano l’identità individuale e il controllo mentale settario dissocia la persona dalla sua identità autentica, e rende la sua nuova identità settaria dipendente dal gruppo. Dal punto di vista della salute mentale, il controllo mentale settario scompone gli elementi della psiche individuale in un’altra personalità distinta e l’adepto arriva a mostrare la sintomatologia classico di un “disordine dissociativo” come definito nel DSM IV e il suo comportamento può anche far pensare ad un disordine da personalità dipendente. E’ per questo che le famiglie dell’adepto e i suoi amici rimangono colpiti e preoccupati dal cambiamento radicale della personalità del loro caro tanto da stentare a riconoscerlo: per diventare un buon adepto è stato indottrinato a manipolare e sopprimere il vecchio sé. Per facilitare questo processo gli è stato affidato un nome nuovo, abbigliamento nuovo, nuova acconciatura, un nuovo modo di parlare, una nuova “famiglia”, nuovi “amici”, nuovi pensieri, nuove emozioni e una nuova relazione con Dio. L’adepto, spiega Hassan, perde così completamente qualsiasi punto di contatto con la sua realtà familiare e sociale e comincia ad operare con i criteri della nuova identità settaria con cui sarà difficile entrare in contatto con gli usuali punti di vista validi per la maggior parte delle persone perché l’uso di tecniche di controllo mentale distruttivo lede la possibilità di qualunque condivisione con chi non appartiene all’universo circoscritto della setta. Per entrare ancora più nello specifico della creazione dell’identità settaria Hassan ci fa sapere che il metodo più comune per modellare l’identità settaria è accoppiare un nuovo membro con uno anziano. Il nuovo membro, definito “bambino spirituale”, viene istruito a imitare in tutto e per tutto il “genitore spirituale” fino ad arrivare ad imitarlo anche nella voce. La finalità di questa manipolazione, ci spiega Hassan, è quella di creare tanti cloni del leader. In pratica, possiamo dire che l’adepto sottoposto a manipolazione mentale cade in un profondo stato regressivo ed inizia ad attivare, come il bambino piccolo con i genitori dai quali è in tutto e per tutto dipendente, meccanismi imitativi che lo portano a voler pensare come il leader, ad agire come lui, a sentire come lui, a parlare come lui, a camminare come lui. Steven Hassan nella sua analisi dei processi di manipolazione mentale riprende il lavoro di Edgar Schein,Coercive Persuasion”. Tutti e due, comunque, si rifanno al modello di riforma del pensiero di Kurt Lewin che descrive il processo di controllo mentale suddividendolo in tre fasi: 1. Scongelamento: il processo di scomposizione della persona; 2. Cambiamento: il processo di indottrinamento; 3. Ricongelamento: il processo di consolidamento della nuova identità Steven Hassan adatta ed espande questo modello; Vorrei quindi concludere questo mio lavoro con la descrizione schematica dell’autore dei tre stadi dell’acquisizione del controllo della mente: (23) 1. Scongelamento; a. disorientamento/confusione b. privazione sensoriale e/o sovraccarico sensoriale c. manipolazione fisiologica I. privazione del sonno II. privazione della privacy III. cambiamento di dieta d. ipnosi I. regressione II. visualizzazioni III. raccontare leggende e metafore IV. doppi sensi linguistici, uso della suggestione V. meditazione, litanie, preghiere, canti e. portare la persona a criticare la propria identità f. ridefinizione del passato individuale (inculcare falsi ricordi, dimenticare i ricordi positivi del passato) 2. Cambiamento. a. creazione ed imposizione graduale di una nuova “identità”; I. formalmente con sedute di indottrinamento II. informalmente da membri, nastri, libri, ecc. b. uso di tecniche di modificazione comportamentale I. premi e punizioni II. uso di tecniche blocca – pensiero III. controllo dell’ambiente c. manipolazione mistica d. uso di tecniche ipnotiche o che alterano la mente in altro modo I. ripetizione, monotonia, ritmo II. uso eccessivo di salmodie, litanie, preghiere, ordini, visualizzazioni e. uso di confessioni e testimonianze, studi individuali, attività di gruppo 3. Ricongelamento; a. consolidamento della nuova identità, abbandono della vecchia I. separazione dal passato; diminuzione o eliminazione dei contatti con famiglia e amici II. rinuncia a beni importanti e donazione del patrimonio III. inizio di attività della setta: reclutamento, raccolta fondi, trasferimento e convivenza con altri membri b. nuovo nome, nuovo abbigliamento, nuova acconciatura, nuovo linguaggio, nuova “famiglia c. appaiamento con nuovi modelli guida, sistema del compagno d. l’indottrinamento continua: seminari, corsi, ritiri Nella fase dello scongelamento, quindi, la propria identità inizia a sciogliersi, a liquefarsi. Questo accade nella fase del reclutamento. Durante il cosiddetto indottrinamento inizia ad avvenire il cambiamento che poi porta al ricongelamento nella nuova identità settaria. Aiutare una persona che è stata manipolata mentalmente significa quindi dover sciogliere il falso sé strutturatosi attraverso la manipolazione e lavorare attraverso un viaggio nella memoria alla riscoperta del sé più autentico che nessun culto distruttivo, per quanto potente, può cancellare del tutto.


NOTE BIBLIOGRAFICHE. (1) Francesco Barresi, Aspetti Criminologici ed Investigativi del Satanismo Criminale, in Manuale di Criminologia Clinica a cura di Marco Strano, Firenze, SEE, 2003, 472 (2) Op. cit., 472 (3) Op. cit., 472 (4) Marco Strano, Criminologia, Sette Sataniche e Controllo della Mente, in Manuale di Criminologia Clinica a cura di Marco Strano, Firenze, SEE, 2003, 455 (5) Op. cit., 455 – 456 (6) Op. cit., 457 16/17 (7) Op. cit., 457 (8) Op. cit., 458 (9) Op. cit., 458 (10) Steven Hassan, Mentalmente Liberi – Come uscire da una setta, Roma, Avverbi Ed., 1999, 173 (11) Op. cit., 173 – 174 (12) Op. cit. 175 (13) Steven Hassan, Che cos’è il Controllo Mentale Distruttivo?, tratto dal volume Releasing the Bonds, Freedom of Mind Press, Somerville, MA, traduzione a cura di Martini nel sito internet http://www.xenu.com dove tra l’altro ho trovato e consultato molti altri documenti inerenti l’argomento.


BIBLIOGRAFIA. Marco Strano, Manuale di Criminologia Clinica, Firenze, SEE, 2003 Steven Hassan, Mentalmente Liberi – Come uscire da una setta, Roma, Avverbi, 1999 Steven Hassan, Releasing the Bonds, Freedom of Mind Press, Somerville, MA BIBLIOGRAFIA CONSULTATA. Adolf Guggenbuhl-Craig, Al di sopra del malato e della malattia, Milano, Raffaello Cortina Editore, 1987 Angelo Zappalà, Delitti rituali, Torino, Centro Scientifico Editore, 2004 Carlo Serra, Proposte di Criminologia Applicata 2000, Milano, Giuffrè Editore, 2000 Chiara Bini, Patrizia Santovecchi, Figli di un Dio Tiranno, Roma, Avverbi, 2002 Ed Sander, La Famiglia di Charles Manson – Gli assassini di Sharon Tate, Milano, Feltrinelli, 1972 Francesco Barresi, Sette religiose criminali – Dal Satanismo Criminale ai Culti distruttivi, Roma, EdUP, 2000 Jean Vernette, La Stregoneria oggi, Carnago (Varese), Sugarco Edizioni, 1992 Marc Galanter, Culti, Carnago (Varese), Sugarco Edizioni, 1989 Margareth Thaler Singer, Le Sette tra noi, Jossey-Bass Publisher, 1995 – in sito internet http://www.xenu.com Tradotto da Martini Mario Spezi, Le Sette di Satana – Cronache dall’Inferno, Milano, Sonzogno Editore, 2004 Massimo Introvigne, Il lavaggio del Cervello: realtà o mito?, Torino, Editrice Elledici, 2002 Robert I. Simon, I Buoni lo sognano -I cattivi lo fanno, Milano, Raffaello Cortina Editore, 1997 Verena Kast, Abbandonare il ruolo di vittima – Vivere la propria vita, Koinè – Centro Interdisciplinare di Psicologia e Scienze dell’Educazione, Roma, 2002 William Sims Bainbridge, Setta Satanica, Carnago (Varese), Sugarco Edizioni, 1987


Dott. Massimo Buttarini

Città Di Castello (PG)

BRUCIATO DA MOLTO TEMPO!

IL SOLSTIZIO T’HA GIUDICATO.

OBROBRIO DI QUESTO MONDO…

SERPI, DENTRO LO STOMACO

LO SPORCO, E’ IL TUO VESTITO.

UNA LACCA, PER RINFORZAR IL CAPELLO

CADUTO…CONTAMINATO, IN REALTA’ MAI CRESCIUTO.

ORA FISSI, DENTRO IL MIO SGUARDO, IL TUO SUOLO PERDUTO!

Continui a chiamarmi al telefono, che non ho!

Ti ho detto quel che sei per me, o credi di no!?

La tua malattia ti ha condotto fin a stò punto

Ma sappi, che io ci son già passato…non voglio altro!

*****

LE DUE VITE SON IN COLLISIONE

MI SEMBRAVA UNA VISIONE

INVECE STA’ ACCADENDO…E’ QUI’ DAVANTI A TE

LA INCAMERO PER VOLONTA’ E LA DONO A TE!

OBLIO, POTREBBE ESSERE!?

ORA SFANCULO LE SORELLE

I SIMILI DEVONO ASSORBIRLE

FARSELE PROPRIE…DIFFONDERLE SEMPRE!

Le presenze, sono alla seconda portata… / Strane scritture

Cubiformi di tablature, dentro la strada / Simboli su vetrate.

Gli oziosi indugi portano alla follia! / Scuse non servono…solo percezione!

Son nella seconda fase di questa vita… / Sembra d’essere già nella millesima…ricapitolare.

*****

SO’ D’ESSERE COME L’ACQUA

ASSIMILO L’AZOTO DALLA TERRA!

NELL’ARIDA RADURA, PASSEGGIO ANCORA

MENTRE L’OMBRA D’UN’AQUILA, MI SOVRASTA LA VIA!

PIACEVOLI SENTORI E BRIVIDI, SENTO OGNI VOLTA

QUANDO SCOMPARE LA CERTEZZA…E’ LA MIA STORIA!

LA MENZOGNA, ESISTE SOLO SUI LIBRI DI STORIA

NON OCCORRE SCRIVERLA…LO FACCIO SOL PER IMPRIMERLA!

Viaggio nel tempo…quando avrai voglia leggila!(?)

Son la storia riproposta, aggiornata e stravolta!

Stai fermo e pensa questa volta…e’ l’occasione giusta(!?)

Vai a quella fermata…segui la lancetta e crea la tua nuova storia!

*****

MI PUNGO CON UNA LANCIA ACUMINATA!

MI TRAPASSO IL COSTATO E LA GOLA!

LASCIATELO FARE UNA VOLTA SOLA…CAPIRAI LA STORIA

NON AVER PAURA E AFFRONTA IL DOLORE…IL SANGUE SI COAGULA.

IL RITO HA PRESO FORMA E TE SEI IN BALIA D’UNA POSSESSIONE VOLUTA

SOLO, RICERCATA…NASCOSTA…PERENNEMENTE LATENTE NELLA MEMORIA

IN QUEL PASSATO, PIENO DI FUMOSE STORIE…QUELLA STANZA OSCURA!

MOLTE ARTERIE OSTRUITE, PERO’ ALTRE FAMIGLIE SONO ALLA GOGNA!

Io son il bullo che ti circonda… / Vieni a me principessa e donami la gola.

Accolgo il tuo seme purpureo sulle labbra… / Assaporo la tua arteria.

Ho reciso in te la voglia… / Vieni con me, sei la gatta più energica…

Non lasciar che tutto ti sommerga(?) / Ama il tuo sesso…lì, esce la mia lancia…sacra!

*****

SON NATO COSI’!

IN TUTTI I GIORNI

CREO OGNI FOTTUTA ENFASI

NELLE OSCURE TRAME DEI MIEI PENSIERI.

MI TRAVESTO DA ME E POI…

GETTO, CHI NON HA I PRESUPPOSTI

PER CREARSI UNA REALTA’ DIVERSA…STACCARSI(!)

DOVE L’ESSER ERITICI E’ L’ATTO DA FARE DI STI’ TEMPI!

Lo son sempre stato, ma non per mode o giochetti strani!

Amo l’oscuro e ci sguazzo ogni giorno, ho dei punti saldi!

Gli scheletri negli armadi mi piacciono molto, ci faccio dei balletti

Bizzarri, ma pur sempre non inclini, a tutti i Dogmi fottuti, di questi Uomini malati!

*****

BEVO, FIN A TRAMORTIRMI…RAGGIUNGO IL SUOLO

VOMITO OGNI COSA ABBIA INGERITO E DORMO!

QUANTE VOLTE L’HO FATTO E POI…NON SENTIVO

ERO IMPASSIBILE…ASSUEFATTO DA TROPPO ALCOL!

ALLORA LI’, MI POSSEDETTERO LE FORZE…L’OSCURO!

MI LASCIAVO VIOLENTARE E MI PIACEVA PURE MOLTO!

FACEVO COSE CHE NON SI RIESCONO A SCRIVERE…UN LUSSO

UN SEMPLICE PERCORSO…LA POSSESSIONE, PER CAPIRE IL VERO COMPITO!

I Demoni mi hanno posseduto…gli Spettri erano nel mio Ego

Non controllavo nulla e loro mi spostavano, come un pezzo di carne…morto…

Da lì ebbi un’idea e mi misi a comunicar con loro…ogni attimo

Potei da quì, interlazionarmi coi sistemi Quantici…con quelli che gestiscono veramente il Mondo…

*****

PORCA STRONZA…QUELLA MISERIA CHE CONDANNA

SIA UNA LAMA, CHE UNA PISTOLA…ORA DAMMI L’ANIMA!

LE MASSE SON UNA FETIDA FACCENDA…TE SEI LA PROSSIMA!

LA BESTIA NON URLA, SBRAITA…TE, CHIUSO DENTRO UNA BETTOLA!

SALTA SULLA CORDA E SPUTA IN FACCIA ALLA FESSERIA UMANA

ALZA LE CORNA…BATTI QUELLA FOTTUTA TESTA SULLE MURA

ED INCENDIA LA MALIGNA PROMESSA DI NUOVA CIVILTA’

RIDUCILA AD UN’ESILE BOZZOLO DI CARNE APPESA!

Su un quadro sbiadito vedo la tua pelle morta

Scavata dal tempo…lungo le dotte amenità!

Tira e facci un bel nodo alla marinaia

Vedrai che sarai premiato…hahaha!!!

*****

PAGATE IL NIENTE, CHE NON AVETE!

SPERPERATE ALTRE IDEE E LASCIATEVELE RUBARE!

L’ESISTERE IN QUESTA RETE VI SUCCHIERA’ L’ENERGIE

SCAVATE E RICERCATE PER AVER PIU’ SHARE!

MI PIACETE QUANDO SUPPLICATE!

VOI NON SAPETE PIU’ COSA FARE

SIETE MORTE E NON LO SAPETE!

ESISTONO GLI SCHIAVI, ECCO PERCHE’ LO SEGUITE!

Acerbe, son le vostre parole

Scherzose, per guadagnare.

Gli schiavi fanno tutto, per delle misere monete!

Gli schiavi son dentro il carcere, nelle strade, nelle fabbriche…sulla rete, tutte schiave!

*****

UN PUGNO DURO, CHE PICCHIA L’AVVENIRE D’OGNI CREATURA!

UNA LAMA, CHE ESCE DA DENTRO LO STOMACO, LA DOSE NON ERA GIUSTA!

UN UOMO LIBERO, CHE HA FEDE E HA SOLO UNA COSA DA DONARE ALLA VITA

UNA SOLA SCELTA, LA SALVIFICA REDENZIONE…IL VERME DELL’INFEDELTA’!

UN DIO CHE CREA LA MORTE E INNEGGIA ALLA VIOLENZA!

UN POPOLO CHE SEGUE CIECAMENTE LA LEGGE DIVINA

ULTIMO PROLOGO, PER VEDERE SE HA UN’USCITA

UNA MISERA E SECCA MINACCIA…UNA DIFFIDA!

Una Religione falsa…una promessa mai mantenuta

Un’ecumene di nulla rilevanza…è solo Fede falsa…sveglia!

Un Dio non esiste…fanculo a chi crede alla monarca!

Un grosso fanculo a chi crede alla luce divina…sei solo tu a vederla e a crearla!

*****

E’ TUTTO ANDATO A MONTE

AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE!

CREATURE E COPIE DEL NIENTE

IL VOTO E’ L’ESPRESSIONE POPOLARE!

IL FUTURO E’ UNA CHIMERA, SOLO FANTASIE

L’HORROR CE LO AVETE OGNI GIORNO…BRUCIATELE!

NIENTE SUCCEDE, PERCHE’ LE GENTI NON SANNO VEDERE

NON SANNO REAGIRE…SON TROPPO IGNORANTI E PIENI D'INVISIBILI CATENE!

Non ho mai creduto al futuro che loro raccontano alla tele!

Non credo nelle garanzie…son tutte balle per le bestie ignare!

Non ho votato mai per delle fecce…oggi c’è l’elezione(!)

E me ne fotto allegramente…cazzo volete, merde!

*****

CI SARANNO DESERTICHE TRIBU’!

PIENE LE TESTE, D'INUTILI TABU’!

IL PANE E’ COLMO DI SBORRA E PAY TV!

IL VINO CHE BEVO SA’ DA MESTRUA…E’ IN PIU’!

LE GUERRE SON UN PASSEPARTOUT!

LE COMICHE, SON CREATE DA GRISU’!

IL POPOLO TROGLODITO PAGA PER SAPERE DI PIU’

PER RACCONTARSI LE SOLITE STRONZATE E MORIRE SEMPRE DI PIU’!

Non ho mai pagato per vedere questo scempio! / Mai più!

Non mi riconosco in questo tributario esempio! / Non pago più!

Non sarò dentro il mondo nuovo…? / Fotte un cazzo…vedremo tra un po’

Non sbaglio quasi mai…e sta volta nemmeno! / Urlami in faccia e ti farò un bel Voodoo!


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